Allegrini: lo scettro della Valpolicella
Tra i vini che hanno reso celebre la produzione di Allegrini in tutto il mondo, Palazzo Della Torre prende il nome dall’omonima Villa, splendida dimora rinascimentale di proprietà della famiglia Allegrini, abbracciata dai filari. Rosso potente e capace di invecchiare almeno per un decennio, Palazzo Della Torre è composto dalle tipiche uve della tradizione veronese: Corvina, Corvinone (di cui una parte viene parzialmente appassita fino a Dicembre), Rondinella e una piccolissima percentuale di Sangiovese. L’affinamento avviene in barriques di rovere francese di secondo passaggio per almeno 15 mesi e, successivamente, per altri 2 in bottiglia; il risultato è un vino armonioso, vellutato e polposo, dall’ottimo potenziale evolutivo.
Rosso rubino inchiostrato, al naso presenta un profilo di assoluto fascino giocato su sensazioni cupe di fiori appassiti, sottobosco e neroli, tabacco e resina, accenni di cuoio e tabacco. Gusto perfettamente rispondente all’olfatto, con un’ottima struttura sapida e una freschezza molto perdurante che ripulisce il corpo morbido, aiutando così la beva. Lunghissima la persistenza di ciliegia sottospirito.
Perfetto con prosciutto di Parma, culatello di Zibello e formaggi di media stagionatura, in particolare con Parmigiano Reggiano e Pecorino, ben si sposa con primi classici come un risotto ai funghi, Amatriciana e Carbonara, carni grigliate e arrosti.