Eccellenza fa rima con costanza
Come si fa a non fare il tifo per Antonio Santarelli, audace ed esperto produttore che, per primo, ho avoluto credere e scommettere nelle infinite potenzialità di una terra ancora vergine dal punto di vista vitivinicolo? La risposta la troviamo aprendo un suo vino ed assaggiandolo e nelle sensazioni che questo ci ha trasmesso, soprattutto quando si tratta del Mater Matuta, un vino incredibilmente aggraziato ed elegante, frutto del matrimonio perfetto tra Syrah e Petit Verdot, che rende omaggio, col suo nome, all’antica divinità italica Dea dell’aurora protettrice della fertilità, il cui culto era diffuso nell’antica città di Satrico. Un vino che, da sempre, si distingue per tipicità, carattere e precisione stilistica.
Rubino compatto e profondo, rivela all’olfatto sentori di rosa canina e frutti di bosco, pepe, noce moscata, note balsamiche e grafite. Incredibilmente morbido all’assaggio, armonico e strutturato, con tannini elegantissimi e lunga persistenza balsamica.
Abbiniamolo alle pappardelle al ragù di lepre, ad arrosti di cacciagione a pelo e a piuma e a formaggi stagionati.